Purtroppo però i media preferiscono fare titoloni piuttosto che fare informazione in maniera scrupolosa, giocando con la salute di un pubblico che distrattamente prende per oro colato quel che riporta una copertina.
Per i vapers navigati questo non è un problema, loro sanno che le notizie diffuse spesso non sono veritiere, ma cosa succede a chi è appena entrato nel mondo dello svapo? Sicuramente avrà tentennamenti e magari tornerà a fumare la sigaretta tradizionale.
In America fin ora si contano 6 decessi e circa 450 casi di polmonite, accomunati da un utilizzo improprio della sigaretta elettronica. Arrivano anche i primi arresti per questi spacciatori 2.0! Qualche giorno fa è stato infatti arrestato il primo fra questi, un ventenne già noto alle forze dell’ordine americane, accusato di aver prodotto illegalmente e venduto sul mercato nero liquidi ad alto contenuto di THC.
Nelle settimane ovviamente siamo arrivati alla verità, che però rimane in secondo piano rispetto alla prima notizia allarmante: la sigaretta elettronica uccide.
Perché invece non parliamo della sigaretta tradizionale? Sarà che purtroppo “non fa notizia” oppure “è un tema che non si può toccare”?
Sarebbe un atto bellissimo da parte dei media, che arrivano facilmente alla maggior parte delle menti, riuscire a fornire questi dati, dati reali e tangibili, da sempre conosciuti ma troppo spesso ignorati.
Basta con i titoloni… dite le cose come stanno realmente! In Europa sono in vigore normative molto restrittive a garanzia della qualità dei prodotti del vaping, leggi volte alla tutela del consumatore finale.
Speriamo di non dover mai trovare per le nostre strade prodotti illegali e confidiamo nel buon senso di ogni consumatore, che deve fidarsi solo di prodotti acquistati dalla filiera dei negozi specializzati.