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Fra decreti e coronavirus, quali sono le sorti della sigaretta elettronica?

Fra decreti e coronavirus, quali sono le sorti della sigaretta elettronica?

Oramai è noto a tutti che il Coronavirus è stato dichiarato quale virus pandemico dall'OMS, e tutti devono fare quanto in loro possesso per cercare di arginarne la diffusione con l'obiettivo di debellarlo quanto prima.

Fra i provvedimenti del nostro Governo anche quello più che condivisibile di chiudere le attività, ad esclusione di farmacie, supermercati, edicole e, con molto stupore, tabacchi. In molti si sono chiesti se i tabacchi fossero da considerarsi come un bene di prima necessità, ed in effetti questo è un terreno sdrucciolevole sulla quale il dialogo e le opinioni si dividono. Il tabacco non è un bene di prima necessità bensì un vizio da reprimere, ciò nondimeno il fumatore è soggetto ad una forte dipendenza ed avverte una necessità che come sappiamo bene è difficile da reprimere. 

Che sia stata o meno questa la considerazione fatta durante la scrittura del decreto emanato qualche giorno fa, pare ci si sia dimenticati di coloro i quali hanno sostituito il tabagismo con strumenti a rischio ridotto, come il popolo degli svapatori.

Ebbene, in un ping pong di comunicazioni, tanto veloce quanto prevedibile è stato il dietrofront del Governo, che permette la riapertura degli esercizi commerciali specializzati in sigarette elettroniche e liquidi da inalazione. La circolare dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che interpretando alla lettera il decreto vietava l'apertura ai negozi di e-cig, è quindi da considerarsi superata grazie alla successiva specifica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che di fatto permette a tutti coloro in possesso dell’Autorizzazione Adm di sollevare le serrande.

Il Professor Polosa è stato il primo a commentare la scelta iniziale del governo: lo Stato, così come ha a cuore la salute di migliaia di cittadini, può considerare anche la salute di migliaia di fumatori, "sfruttando" la catastrofe coronavirus per costringere gli stessi ad abbandonare le bionde chiudendo i tabaccai, e promuovendo l’utilizzo di metodi alternativi al tabagismo attraverso i negozi di e-cig. 

La salute dei cittadini è messa oggi al primo piano, ma non dobbiamo dimenticare che la stessa salute può essere minata anche da fattori che non riguardano infezioni virali, e che gli stessi fattori, in caso di infezione, non farebbero altro che aggravare ulteriormente una situazione già di per sé compromessa.

I negozi Cigarettexpress, nell'idea di non abbandonare chi ha avuto il coraggio di intraprendere un percorso di lotta al tabagismo, riaprono le porte. Si osservano tuttavia misure precauzionali rigide in materia di distanza minima di sicurezza, di igienizzazione dell'ambiente e di utilizzo di dispositivi di protezione individuali.

Pubblicato il 14/03/2020 da Cigarettexpress srl Curiosità e benessere 1428

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