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Convegno “la sigaretta elettronica in Italia” – cosa ne è emerso?

Convegno “la sigaretta elettronica in Italia” – cosa ne è emerso?

Lo scorso 29 Ottobre presso la Camera dei Deputati nel Complesso di Via Vicolo Valdina 3 si è tenuto il primo confronto, organizzato da Anafe-Confindustria in collaborazione con Fiesel-Confesercenti, che ha visto la partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte sul tema della sigaretta elettronica in Italia; tra i partecipanti esponenti del Governo, del Parlamento, delle Associazioni di categoria e del mondo della sanità che hanno discusso circa la regolamentazione e tassazione del mercato della sigaretta elettronica in seguito alla normativa introdotta a giugno.

Nell’esprimere la necessità di porre al centro dell’interesse la salute pubblica, Aris Prodani (esponente del Movimento 5 Stelle) esprime disappunto nei confronti di una tassazione che non dovrebbe esistere. Il settore infatti, oltre che aver creato occupazione, propone un prodotto alternativo al dannoso tabacco e per questo dovrebbe trovare il consenso ed il sostegno del Governo.

Dello stesso parere i presidenti delle associazioni di categoria Anafe-Confindustria e Fiesel-Confesercenti, rispettivamente Massimiliano Mancini e Massimiliano Federici, che tuttavia auspicano da tempo una corretta regolamentazione del settore.

Massimiliano Mancini: ”il settore della sigaretta elettronica ha bisogno di una regolamentazione a 360 gradi, che parta da una corretta definizione del prodotto e che regolamenti l’intera filiera produttiva e distributiva, passando per una tassazione equilibrata che non distrugga un settore estremamente vitale e nel quale l’Italia è leader europeo e secondo al mondo per capacità produttiva e distributiva”.

Massimiliano Federici: “le conseguenze di una normativa che colpisce numerosi giovani imprenditori, oltre a produrre conseguenze dirette ed immediate sull’occupazione, minerà le certezze di una generazione di giovani che avrà imparato e terrà a memoria una dura lezione: in Italia non vale la pena mettersi in gioco e fare impresa nonostante si seguano le regole”.

In definitiva una tassa è possibile, ma di certo vanno comprese le logiche del mercato della sigaretta elettronica per equilibrare una possibile tassazione che di certo non trova alcun riscontro nella tassa al 58,5% attualmente proposta. Vari esponenti del mondo politico che hanno partecipato all’incontro hanno condiviso l’idea di una tassazione decisamente ridimensionata, tra questi l’esponente del Sel Fabio Lavagno il quale afferma che, nel perseguire il solo obiettivo di “fare cassa”, non vi era consapevolezza del prodotto e del mercato ne tantomeno si sono considerate le parti coinvolte.

Il Vicepresidente X Commissione Attività Produttive Pdl Ignazio Abrignani, nel ricordare il suo impegno a sostegno delle sigarette elettroniche (attraverso un progetto di legge atto a regolamentare il settore in maniera equa), dichiara battaglia al Ministero dell’Economia e Finanze. Nello specifico sottolinea che, anche a costo di scendere in piazza con i produttori ed i distributori di e-cig, farà quanto in suo possesso per permettere al settore di continuare a crescere. Per dirla con parole sue:

“Non abbiamo ancora individuato eventuali danni per la salute, quindi resto d’accordo con una normativa che preveda alcune restrizioni. Ma la sigaretta elettronica fa meno male delle sigarette tradizionali, dobbiamo normare la novità e non prendere un settore in crescita e provare ad ammazzarlo con una tassa troppo alta”.

Tra questi gli esponenti del mondo politico che sono intervenuti, anche il Presidente della Commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan sottolinea che si rende necessaria una soluzione capace di tutelare la salute ed il diritto dei consumatori che vogliono smettere di fumare con la sigaretta elettronica.

Quali portavoce dell’Istituto Superiore di Sanità erano presenti Carlo Ruocco (Direttore Generale della Prevenzione) e Roberta Pacifici (Direttrice dell’Osservatorio Fumo Alcol e Droga) la quale, nel confermare la minore tossicità del prodotto per via della mancanza del tabacco e della combustione, ha ribadito l’importanza di una regolamentazione nonché l’importanza di studi sugli effetti dell’uso del dispositivo nel lungo termine.

Molto atteso è stato l’intervento del direttore scientifico di LIAF (Lega Italiana Antifumo) Prof. Riccardo Polosa, che a seguito dei suoi studi è da tempo sostenitore delle sigarette elettroniche, il quale spiega:

“Nel 2012 si è registrata una riduzione dei consumi del tabacco mai vista in tutta la storia della lotta al tabagismo in Italia. Questa riduzione è da imputare alla ampia diffusione della sigaretta elettronica in Italia…La sigaretta elettronica non è una porta d'entrata al fumo convenzionale, ma una porta d'uscita…La normativa che si intende costruire deve ispirarsi rigorosamente a dati scientifici e non ad opinioni personali…il divieto nei luoghi pubblici, se necessario, può anche essere accettato, ma non si può permettere di ostacolare il processo di evoluzione di un prodotto che se di qualità può risultare utile per la salute pubblica”.

Due tra i più importanti rappresentanti del mondo delle sigarette elettroniche, l'avv. Filippo Fioretti (Simmons & Simmons) e Massimiliano Begotti (LIFE - Lega Italiana Fumo Elettronico), ricordano che con la Legge 99/2013 sulle sigarette elettroniche verrà applicata una pesantissima accisa del 58,5% oltre IVA. Detto aumento non ancora in vigore ha già predeterminato la crisi del settore, che registra un calo del 50% sui consumi e un impatto disastroso non solo sull’intero mercato, dalla produzione alla vendita, ma soprattutto sulla salute pubblica.

Tutti i rappresentanti intervenuti al dibattito pongono l’accento su quali siano davvero gli interessi del sistema Paese, visto che i risultati delle ricerche scientifiche ormai concordano ampiamente sull’ammettere che le e-cig sono di gran lunga meno dannose dei tradizionali prodotti da fumo.
La politica fiscale italiana, ormai in forte contrasto con l’articolo 32 che recita «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività», trascura di considerare che la sigaretta elettronica è ad oggi lo strumento più diffuso e popolare nella lotta contro la dipendenza tabagica.
Si rende necessario intervenire in maniera celere per cercare di emendare in tempo la Legge 99/2013 con proposte coerenti e in linea con le evidenze della letteratura scientifica.
Pubblicato il 05/11/2013 da Cigarettexpress srl Eventi 512

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