Il contenuto di questo sito web è riservato ad un pubblico maggiorenne.
Ministro Letta - Tassa sulle E-Cig quale copertura per il rinvio degli aumenti IVA

Ministro Letta - Tassa sulle E-Cig quale copertura per il rinvio degli aumenti IVA

…SIAMO ALLE SOLITE…

La novità degli ultimi giorni in merito alle e-cigarette proviene ancora una volta dal Governo, che propone una manovra fiscale sul fumo elettronico per finanziare il rinvio dell’aumento dell’IVA. La tassa proposta non è assolutamente trascurabile, bensì ammonta ad un più che significativo 58,5% che andrebbe a penalizzare ulteriormente tanto i consumatori quanto i commercianti italiani. 
Nello specifico, la bozza del decreto al vaglio della nostra classe politica parla espressamente di un’imposta sul consumo di prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati e anche tutti i dispositivi meccanici ed elettronici, ricambi compresi.
Gli operatori del settore ed i consumatori si chiedono quanto possa essere lecito da parte del Governo operare in tal senso, considerata l’illogicità dell’operazione economica i cui risultati sono tutti da acclarare.
La tassa sui tabacchi tradizionali nasce come manovra del Governo volta a inibirne il consumo in considerazione della dichiarata nocività, e nel contempo per compensare i costi sociali, soprattutto sanitari, legati all’abuso. Paragonare il consumo dei tabacchi lavorati all’uso di sigarette elettroniche, la cui bontà per la salute oramai ha evidenza scientifica, significa dunque trasformare l’attenzione per la salute dei cittadini in mera operazione finanziaria.
Nella pratica verrebbe tassato un momento di piacere, come potrebbe essere il bersi un buon caffè, la cui tassa fortunatamente sembra essere ancora lontana. 
La bozza del decreto non si limita ai soli liquidi, ma coinvolge espressamente anche tutti i dispositivi che ne permettono il consumo e la domanda nasce spontanea: ma come mai viene tassata anche una banale batteria? Ci piacerebbe conoscere i motivi di una tale discriminante scelta, visto che le batterie utilizzate sono semplicissime batterie a ioni di litio del tutto paragonabili a quelle di comunissimi telefonini e pc, che speriamo tutti non vengano tassate.
Invece di intervenire sugli sprechi si propone di aumentare, come di sovente avviene, le pressioni fiscali per colmare i buchi di bilancio dello Stato. La quantomai inopportuna tassazione si presuppone porti ad un incasso che crediamo tutti derivi da una previsione più che ottimistica. L’operazione finanziaria porterebbe alla chiusura di circa il 70% dei negozi specializzati entro i primi 90 giorni, con la conseguente perdita di più di diecimila posti di lavoro la cui responsabilità politica pare non interessi nonostante la crisi occupazionale. Il collasso di un intero comparto in piena fase di sviluppo porterebbe altresì a significative perdite tra tasse dei negozi chiusi e movimentazione del denaro, effetti che alle prime stime farebbero comunque saltare la copertura sul provvedimento di rinvio dell’IVA, rinvio che specifichiamo essere di soli tre mesi.
Ad un’attenta analisi, non pochi sono i benefici anche economici derivanti dall’alleggerimento delle spese sanitarie nel medio e lungo termine per effetto dell’uso di sigarette elettroniche e non di poco conto sono i rischi per la salute di quei consumatori che potenzialmente potrebbero acquistare prodotti non controllati provenienti dal contrabbando o dall’estero.

Pubblicato il 28/06/2013 da Cigarettexpress srl Curiosità e benessere 493

Categorie

Cerca

QR code

Menu

Top