Dopo tanto sviluppo nel settore delle e-cig produttori, distributori e consumatori iniziano ad osservare i primi devastanti effetti della tassa proposta dal Governo...
Il decreto non ha ancora trovato attuazione ma il settore già risente della crisi che sicuramente ne deriverà.L’equiparare sigarette tradizionali e sigarette elettroniche (due prodotti in completa antitesi) con un’imposta sul consumo del 58,5% ha generato una flessione del mercato di circa il 50%. Un dato incredibile, specie se si considerano i volumi iniziali in termini non solo di fatturato, ma anche di occupazione, di investimenti e di indotto.Le ripercussioni sociali già si fanno sentire: si stima che il numero dei negozi si ridurrà a circa un quarto degli attuali entro fine anno e molti rivenditori hanno perso le quote di investimento iniziale.
La manovra fiscale doveva servire a finanziare il rinvio dell’aumento dell’IVA, ma già oggi si delineano gli effetti boomerang che porteranno al flop. Ricerca di prodotti esteri o di contrabbando genereranno una forte contrazione delle entrate, alle quali si dovranno aggiungere i costi sociali dei nuovi disoccupati, le mancate entrate per varie imposte come IVA, IRPEF, IRES, contributi pensionistici, dazi doganali, imposte sugli affitti, e nel dir ciò non ci si può dimenticare dell’indotto, quindi anche movimentazione delle merci, packaging, comunicazione ecc.
Disincentivare gli acquisti significa altresì non considerare la salute dei cittadini e rinunciare agli enormi benefici economici derivanti dalla riduzione dei costi sanitari legati all’abuso di derivati da tabacco (si consideri, a titolo di esempio non esaustivo, che ogni anno in Italia muoiono di cancro al polmone circa 30000 persone e che ogni malato genera una spesa annua di circa 35000 euro).
Lo staff di CIGARETTEXPRESS è solidale con tutti i colleghi che sono stati costretti a chiudere il loro esercizio nonostante la professionalità a causa di una manovra dello Stato il cui unico effetto sarà quello di distruggere un comparto in grado di crescere nonostante la crisi in cui verte la Nazione.