A seguito dei numerosi dibattiti l'Unione Europea ha negoziato la nuova direttiva tabacco che, se approvata nella plenaria del Parlamento e del Consiglio dell’UE, sarà un giro di vite il cui fine è quello di scoraggiare l’uso di prodotti da fumo.
In tale ottica rientrano anche delle regolamentazioni sul commercio delle sigarette elettroniche, il cui tema divide gli Stati Membri, con un mercato che si stima possa prevalere rispetto ai tradizionali prodotti da fumo entro dieci anni.
Al fine di non intervenire direttamente sulla gestione anche fiscale del prodotto, la Commissione europea delega a regole nazionali la gestione degli esercizi commerciali, delle imposte e dei divieti, ivi compreso il divieto di svapo nei luoghi pubblici ed il divieto di pubblicità. I singoli Stati Membri sono dunque liberi di gestire autonomamente le autorizzazioni alla vendita ed eventualmente assimilare le e-cig ai medicinali in quegli Stati che già lo prevedono, nonostante L’UE abbia svincolato i prodotti dal segmento farmaceutico.
In sede europea si stabiliscono i parametri tecnici cui i prodotti dovranno rispondere nei 28 Stati entro e non oltre il periodo di trasposizione in legge nazionale definito in due anni, ovvero entro il 2016. Entro tale termine la Commissione Europea si impegna a redigere un rapporto sui potenziali rischi del fumo digitale per la salute, cui speriamo si prenderà definitivamente atto dei molteplici studi scientifici che già acclarano i vantaggi delle e-cig a dispetto dei tabacchi lavorati.