LIAF: Le sigarette elettroniche potrebbero aiutare a ridurre i costi sanitari
La SITAB (Società Italiana di Tabaccologia) ha stimato che, in media, il costo che deve sostenere il Sistema Sanitario Nazionale per ogni singolo fumatore che si affida ad un centro antifumo per smettere di fumare è di circa € 300 all’anno. Non tutti i fumatori che seguono il percorso riescono tuttavia a smettere di fumare; la percentuale di riuscita è di circa il 25%, dato che fa salire il costo ad € 1200.
Grazie ad un recente studio condotto dall’Università di Catania in collaborazione con LIAF e di un produttore di sigarette elettroniche, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Plos One”, si è stimato che il 10% degli svapatori smette di fumare entro pochi mesi.
Se si considera che in Italia ci sono oltre 10 milioni di fumatori abituali, e considerando il solo 10% riportato pocanzi, la sigaretta elettronica è potenzialmente in grado di garantire al Sistema Sanitario Nazionale un risparmio di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro.
Stando a quanto espresso nel report 2013 dell’Istituto Superiore della Sanità, ad oggi la sigaretta elettronica è utilizzata da 500mila persone, che hanno già fatto risparmiare costi sanitari per 60 milioni di euro.
Come sottolinea la Lega Italiana Antifumo, la diffusione della sigaretta elettronica può contribuire in maniera significativa al contenimento della spesa sanitaria, a cui bisogna aggiungere anche la riduzione dei costi ad oggi sostenuti per la cura di tutte le malattie correlate all’uso di tabacco.
Nella pratica, in termini di ritorno per le casse dello Stato, il risparmio sui costi sanitari equivale (se non supera..) gli introiti che l’erario pensa di poter guadagnare con le accise di cui tanto si parla in questi giorni.